Percorso lungo : 120 km | 1.500 mt dislivello
Percorso corto : 52 km | 600 mt dislivello
Il primo percorso è stato realizzato in modo tale da poter attraversare alcuni dei paesi più caratteristici della provincia di Ancona. Il tracciato ha una lunghezza complessiva di 125,06 km, con un dislivello complessivo di 1564m. Non si tratta di un percorso semplicissimo, l’altitudine complessiva è di certo impegnativa, ma l’interno marchigiano si distingue per un territorio collinare di rara bellezza, che presenta, però, le sue asperità. La partenza è prevista da Numana, un piccolo paesino portuale situato alle pendici del monte Conero; peculiare di Numana è il famoso porticciolo, la pescheria e la spiaggia. Inoltre, a poca distanza è situato Sirolo, altro piccolo paese posizionato proprio sul versante sud del Monte Conero, dal quale è possibile godere di una vista mozzafiato.
Fin dalle prime pedalate la strada comincia a salire, ma la pendenza non si fa mai troppo impegnativa; dopo i primi venti chilometri, finalmente si raggiunge Osimo. Si tratta di un paese in provincia di Ancona, che può vantare un centro storico ricco di punti di interesse e storia. Le sue origini vanno fatte risalire già al tempo dei romani, si ha infatti testimonianza di Auximum già dal 173 a.c.; di notevole interesse artistico sono il Duomo di San Leopardo, la Basilica di San Giuseppe da Copertino e la chiesa di San Filippo. Il palazzo comunale rappresenta un grande esempio di raffinatezza architettonica, insieme a Palazzo Gallo e Palazzo Campana. Altro importante punto di interesse, questa volta di natura geologica, sono le grotte di Osimo, una fitta rete di gallerie scavate a più livelli. Dopo aver superato il paese, ci si dirige verso Santa Maria Nuova, percorrendo la magnifica strada sopraelevata dalla quale è possibile ammirare a sinistra la valle del Musone e a destra La valle dell’Esino. Inoltre, nelle giornate limpide, sempre alla sinistra, i monti Sibillini fungono da sfondo suggestivo.
Il percorso prosegue, e dopo aver oltrepassato Santa Maria Nuova, si scende in picchiata fino al comune di Jesi, altro centro marchigiano di notevole importanza storica, artistica ed economica. Il comune è noto per essere considerato la Milano delle Marche, per la considerevole presenza di attività produttrici. Il centro storico, fiore all’occhiello del comune, è ricco di monumenti storici e religiosi. Il teatro Pergolesi, la residenza Colocci, il Palazzo della Signoria, sono alcuni dei più importanti highlights. Da non dimenticare è l’importante coltura della vite, rappresentata dalla produzione del il Verdicchio dei Castelli di Jesi. In fine va sottolineato che la città di Jesi è stata proclamata nel 2014 “città Europea dello sport”.
Il percorso prosegue, la strada ricomincia a salire senza però raggiungere pendenze proibitive; prima di raggiungere San Marcello, sarà necessario affrontare una serie di sali-scendi non troppo impegnativi. Al km 76, si raggiunge il famosissimo borgo di Morro d’Alba, che deve la sua notorietà alla produzione dell’ottimo vino, conosciuto come “Lacrima di Morro d’Alba”. Il paese vanta una storia molto antica, le sue campagne risultano abitate già dall’epoca romana. In epoca Medievale, il centro fa la sua comparsa come “Castrum” in un documento del 1213, ed entrerà a far parte della Respublica Aesina. Solamente nel 1808, le sorti del paese si divideranno da quelle di Jesi. Morro d’Alba, comunque, è soprattutto conosciuto per la produzione del vino; il nome lacrima è stato attribuito dalla particolare goccia che fuoriesce dal grappolo d’uva dopo la maturazione: la sua forma ricorda proprio quella di una lacrima.
Da Morro d’Alba si scende fino a Chiaravalle per raggiungere Polverigi. Il paese prende il suo nome dal termine latino Pulverisium (polveroso), proprio per la caratteristica sabbiosa del terreno.