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PARIGI ROUBAIX: VIAGGIO "ALL'INFERNO" ANDATA E RITORNO...

Pubblicato il 14 Aprile 2016 in diario-di-viaggio
PARIGI ROUBAIX: VIAGGIO

Non si fa in tempo a recuperare la fatica del Fiandre che già un’altra avventura insidiosa e affascinate è dietro l’angolo! Dal pavé composto che contraddistingue i muri fiamminghi, si passa ad un altro scenario, tutt’altro che simile: le “schiene d’asino” del pavé francese, è tempo di Parigi-Roubaix! Ebbene sì, la Regina delle Classiche si era fatta tanto attendere e noi di Bike Division non potevamo perdere l’occasione di accompagnare e guidare il nostro gruppo tra i mitici settori della Classica del pavé per eccellenza.

Non si fa in tempo a recuperare la fatica del Fiandre che già un’altra avventura insidiosa e affascinate è dietro l’angolo! Dal pavé composto che contraddistingue i muri fiamminghi, si passa ad un altro scenario, tutt’altro che simile: le “schiene d’asino” del pavé francese, è tempo di Parigi-Roubaix! Ebbene sì, la Regina delle Classiche si era fatta tanto attendere e noi di Bike Division non potevamo perdere l’occasione di accompagnare e guidare il nostro gruppo tra i mitici settori della Classica del pavé per eccellenza.

Vi siete mai chiesti perché la chiamano l’Inferno del Nord? Chiedetelo pure ai nostri appassionati che non hanno perso l’occasione di “assaggiarlo”. Per capirlo davvero occorre pedalarci sopra e sentire le “botte” che quelle pietre non mancano di regalare ai corridori. 

Tutto è iniziato sabato 09 aprile mattina, quando il cielo nuvoloso e la bassa temperatura non promettevano ai nostri appassionati di godersi una Parigi-Roubaix Challenge nella maniera più tranquilla. Vie erano numerosi tratti umidi e scivolosi e non si poteva mai perdere la concentrazione. Bastava un attimo per cadere a terra, o peggio finire in mezzo ad una pozzanghera di fango. La foresta di Arenberg, ad esempio, presentava la prima parte molto umida, oltre alla particolare difficoltà di quel tratto di pavé, e questo non ha reso le cose più semplici ai nostri “eroi”.

A corsa inoltrata invece, sembra che la buona sorta sia passata dalla parte dei nostri: un timido sole si è affacciato sul cielo scuro tipico del Nord della Francia, ma soprattutto la cosa più importante è stata non aver avuto nessuna foratura ne guasto meccanico nel nostro gruppo! Anche questo ha fatto sì che tutti, ma proprio tutti, portassero a termine la gara con soddisfazione. Infatti i corridori del nostro gruppo sono riusciti a superare con coraggio e determinazione i 27 settori di pavé di cui erano composto i 170 km di corsa con 700 mt di dislivello. Merito anche della guida esperta del nostro ex prof, Andrea Tonti. Infatti il giorno prima, con Andrea siamo andati a provare qualche settore di pavé, in modo da prendere confidenza con le pietre sconnesse, inoltre la gradita compagnia di Andrea Tafi, ultimo vincitore italiano della Parigi-Roubaix, e Juan Antonio Flecha, 3° nel 2005, ci ha fatto entrare a pieno nell’universo della corsa. 

Quando ci sei sopra non vedi l’ora che finisca, quando non ci sei lo desideri più che mai” queste le parole che Tafi ci ha confidato riguardo al pavé. Chissà se anche loro sono della stessa opinione…

Un’altra emozionante pagina di ciclismo è stata vissuta a pieno da noi di Bike Division. Speriamo che tutti i nostri appassionati abbiano gradito la nostra organizzazione e la nostra compagnia. Con questo vi diamo appuntamento alle Classiche delle Ardenne del prossimo fine settimana , nella speranza di farvi vivere un’altra avventura di grande ciclismo!

Bike Division Staff
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